ORGANO E COMPOSIZIONE ORGANISTICA

Richiamando cognizioni e capacità relative anche al pianoforte e alla composizione, la Scuola di organo e composizione organistica, partecipa anche della didattica di queste materie. Pertanto lo studio dell'organo si presenta, fra gli studi musicali più complessi e ponderosi, e quindi richiede di essere seguito più di ogni altro con grande impegno. Questa esigenza diventa però in gran parte irrealizzabile per come nei Conservatori di musica si procede alla distribuzione della materia di insegnamento.
Nella classe d'organo per i primi cinque anni secondo i programmi ufficiali, è previsto lo studio pianistico che corrisponde esattamente al programma di studio che viene svolto nei primi sei anni della scuola di pianoforte principale. Così pure per quanto riguarda lo studio della composizione (armonia e contrappunto). L'allievo organista si trova a dover svolgere, nella classe d'organo il programma di studio esattamente corrispondente ai primi sette anni della scuola di composizione principale, dopo di che, per i corsi superiori (XIII, IX e X) della scuola di organo lo studio della composizione si orienta prevalentemente verso le forme prettamente organistiche (diversamente dagli ultimi corsi della classe di composizione principale volti invece verso lo studio di forme sinfoniche, strumentali diverse, teatrali, corali ecc.). Tuttavia per quanto riguarda l'organo come strumento specifico e la sua letteratura, all'allievo organista, secondo i programmi prescritti, non viene insegnato nulla fino al quarto anno d'iscrizione; prima del quinto anno nessuna cognizione relativa allo strumento viene espressa.
L'assenza di studi organistici nei primi quattro anni, oltre ad accumulare senza ragione tali studi negli ultimi corsi, non trova giustificazione poiché l'apprendimento che potrebbe essere iniziato subito dal primo anno per un migliore orientamento allo studio non è in nessun caso in opposizione con lo studio contemporaneo del pianoforte e della composizione. Le esercitazioni tecniche iniziali per l'organo, essendo di altro genere di quelle necessarie per il pianoforte e per la composizione non richiedono particolare tirocinio di queste due ultime materie. Lo spostamento al quinto anno dello studio iniziale dell'organo (pedaliera) è del tutto ingiustificato.
Accumulando dopo il quinto anno tale studio, che necessita di lunghe esercitazioni fisiche, si impegna troppo tempo sottraendolo allo studio del pianoforte e della composizione proprio nel momento più impegnativo di queste materie, per cui l'allievo organista è costretto a trascurare tali lati della sua preparazione, col risultato di riportarne irrimediabili lacune nella propria formazione professionale. A meno che egli non abbia già superato precedentemente ogni difficoltà completando, prima di iniziare lo studio dell'organo, gli studi per il diploma finale di pianoforte e di composizione, ciò che potrebbe richiedere un lunghissimo periodo di tempo di permanenza nella scuola. Per chi ha avuto esperienza vissuta di tali problemi è impensabile non cercare altre vie per semplificarli e risolverli!
Senza contare che la possibilità di conoscere, fin da principio degli studi, la musica organistica favorisce nell'allievo lo sviluppo della sensibilità ai procedimenti polifonici contribuendo così a colmare una gravissima lacuna che è tuttora attuale nei programmi di studio ufficiali della composizione, in quanto nei primi anni di studio si pratica la completa separazione fra armonia e contrappunto. Pertanto lo studio del contrappunto, secondo i programmi attuali, viene iniziato al quinto anno, dopo quattro anni dedicati esclusivamente allo studio dell'armonia. Tale procedimento, oltre a dimostrare di ignorare una realtà completamente diversa della storia della musica (le esperienze contrappuntistiche hanno preceduto quelle armoniche), pure non tiene conto della verità estetica del fatto musicale che si esprime nella sintesi delle due dimensioni sonore, orizzontale e verticale, cioè, melodica ed armonica quindi polifonica. Dal lato della didattica questo fatto è molto importante: può dar luogo, se ignorato, a una profonda scissione nella mente dell'allievo, con conseguenze di incertezze e difficoltà, e conseguenti dispendi di tempo per ricompattare nell'unità gli elementi dissociati.
Nella scuola di "Eximia Forma" non vi saranno pericoli di tali deviazioni. L'esperienza su tali argomenti permette di affermare che il procedimento diverso indicato nella contemporaneità delle esercitazioni sia per l'armonia che per il contrappunto, fin dai primi inizi degli studi scolastici, è grandemente favorevole allo sviluppo rapido di attitudini musicali latenti, tanto da poter abbreviare molto il percorso temporale dello studio anche per la composizione, con risultati rapidissimi verso il possesso completo della materia.
Altro argomento caratterizzante la scuola di organo e composizione organistica di Eximia Forma, che si collega tecnicamente con lo studio precoce e contemporaneo dell'armonia e del contrappunto e con lo studio diretto anche dello strumento (in particolare riguardo alla pedaliera, oltre alle tastiere), è quello che si può riferire a tutto ciò che comprende la tecnica per l'improvvisazione allo strumento. In Italia su questo argomento non si trova nessuna traccia nei programmi e nella pratica scolastica che sia trattato seriamente e con impegno valido e consapevole, mirato ai programmi relativi. A differenza di quanto avviene nelle scuole straniere, tedesche e particolarmente francesi, in special modo riguardo allo studio dell'organo.
L'introduzione di questo argomento nei programmi didattici di "Eximia Forma" si accorda perfettamente col programma della Fondazione di ripristinare l'immagine e l'attività delle "Scholae cantorum" e delle "Cappelle musicali" d'impronta rinascimentale in cui la pratica della musica era tale da raggiungere anche una grande, spettacolare abilità improvvisativa, sia strumentale che corale. A parte il fatto degli esempi storicamente provati della lunga serie di musicisti, compositori, pianisti, organisti, virtuosi di ogni strumento che in ogni secolo hanno tenuto nella massima considerazione questa pratica musicale che non può mancare per una conoscenza approfondita dell'arte.
Per finire non è possibile trascurare di richiamare qui un altro argomento compreso nel programma didattico della scuola d'organo della "Fondazione": il laboratorio di "Organaria" volto a introdurre gli allievi alla teoria e alla pratica della costruzione degli organi. Questo è un argomento del tutto ignorato dalle scuole di musica attuali. L'opportunità di arricchire le conoscenze del musicista organista di cognizioni teoriche e pratiche che riguardano la costruzione dello strumento oggetto del suo studio e della sua arte, poggia sulla considerazione di valori passati e futuri: la conoscenza non superficiale dell'arte organaria antica e moderna orienta l'organista alla sua funzione di consulente e guida esperta presso i fabbricanti di organi, riprendendo così una antica tradizione dimenticata (vedi Frescobaldi, Bach ecc.) che merita di essere continuata verso un futuro anche artigianale ispirato alle esigenze della musica.
L'opera didattica (pubblicata e adottata dalla Fondazione Eximia Forma), ideata dal Maestro Nazario Bellandi e realizzata attraverso la sua lunga esperienza artistica, pone le basi per un nuovo procedere degli studi organistici e musicali. Il "Metodo di studio per la pedaliera organistica", particolarmente innovativo ed efficace, risolve alla radice ogni difficoltà. Iniziando con tale metodo lo studio dell'organo, fin dai primi giorni, si assicura l'impostazione definitiva per l'esecuzione all'organo delle parti relative suonate con i piedi. Superato tale problema si apre un orizzonte ampio che lascia margine di maggior tempo anche per il pianoforte e la composizione.


MATERIE DI STUDIO E PROGRAMMA

INTRODUZIONE
STRUTTURA DELLO STRUMENTO
EVOLUZIONE STORICA E TIPOLOGIA DELLO STRUMENTO
ORGANOLOGIA
LA MUSICA PER ORGANO DAL MEDIOEVO AL RINASCIMENTO
LA MUSICA PER ORGANO DAL BAROCCO AL NOVECENTO
TECNICHE DI IMPROVVISAZIONE ALLO STRUMENTO
STORIA, ESTETICA E FILOSOFIA DELLA MUSICA
ARMONIA E CONTRAPPUNTO
COMPOSIZIONE ORGANISTICA
PREPOLIFONIA E POLIFONIA VOCALE SACRA E PROFANA
LABORATORIO DI ORGANARIA

CONVEGNO
Tutela e valorizzazione dell'immenso patrimonio musicale e strumentale

RIVOLTO A PIANISTI E CLAVICEMBALISTI
“ Sapete suonare con le mani? … Lo saprete fare ancor meglio anche con i piedi!… Con il metodo di studio per la pedaliera organistica ogni segreto vi sarà svelato e potrete avviarvi all'esecuzione della letteratura secolare dell'organo senza timori ”. Il Maestro Bellandi, autore del metodo edito da Eximia Forma e adottato dalla Scuola di organo e composizione organistica sostenuta dalla “Fondazione”, vi guiderà alla conquista di questo obiettivo.


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Nazario Carlo Bellandi

Nato a Roma nel 1919 - dopo gli studi musicali svolti in vari conservatori e accademie musicali (Palermo, Parma, Siena) per cui si è sperimentato in varie discipline musicali (violino, pianoforte, organo, composizione, canto gregoriano, composizione di musica cinematografica, musicologia popolare) ha concorso per l'insegnamento conseguendo varie nomine per più cattedre (pianoforte per il conservatorio di Torino, Canto gregoriano per il conservatorio di Bologna, Armonia e contrappunto per il conservatorio di Napoli, abilitazione con 2° posto in graduatoria nazionale per l'insegnamento del Clavicembalo e dell'organo e composizione organistica prima per il conservatorio di Cagliari poi di Roma, dove ha quindi insegnato alla cattedra di organo e composizione organistica dal 1949 al 1974. Dal 1975 è definitivamente passato (altro concorso vinto) alla cattedra di Composizione nello stesso conservatorio di Roma, dove ha quindi insegnato ininterrottamente fino al 1990.
E' musicista poliedrico: oltre l'intensa attività didattica ha svolto attività concertistica (organista) e di compositore. E' totalmente indipendente da condizionamenti eventuali di persone, istituzioni, ideologie, scuole. La sua libertà artistica gli consente di non rinnegare la tradizione, ma anche di allontanarsene senza contraddizione quando ragioni superiori di personale linguaggio lo rendano necessario, avvalendosi delle sue cognizioni tecniche che spaziano in un ampio orizzonte antico e moderno. E' anche conoscitore di costruzione organaria, che ha sperimentato personalmente nella costruzione del proprio organo da studio, di tre tastiere e cinquantacinque registri, per la propria casa. Condivide gli scopi e e gli ideali della Fondazione Eximia Forma poiché collimano col suo stile di vita e di lavoro sempre volto al superamento di limiti ed interessi personali per il raggiungimento di una superiore unità sociale, intellettuale, spirituale da comunicare con l'arte.


Eximia Forma per Carmelo Piccolo
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